Food » Line, il ristorante de Il San Cristoforo

Il Vesuvio è terra di bellezza: si gode il panorama del Golfo, si sentono i profumi di una vegetazione ricca, che gode di un clima mite e di un terreno fertile. I greci e i romani prima, gli Angioini e i Borbone poi, testimoniano con ville di delizia che questi sono i territori della bellezza, da sempre. Eppure, finora non esisteva nessuna struttura ricettiva all’altezza di tanta bellezza, qui sul Vesuvio.
Per fortuna, questa assenza è stata ora colmata, grazie a Il San Cristoforo, un luxury resort, hotel, luogo di eventi, corredato da un giardino con 15o piante, cascate, piscina, spa e un intimo ristorante alla carta, il Line, guidato dallo chef Antonio Tecchia.
Abbiamo provato il Line in anteprima e, seppure storditi da tanta bellezza, siamo lucidi nell’affermare che è una cucina d’emozione, oltre che di tecnica e grandi materie prime.
Una serata stampa organizzata da Angela Merolla Wine and Food che ci ha accolto con la con grazia ed eleganza, dando vita ad una serata di grande equilibrio, sospesa tra informalità e lusso.
Abbiamo iniziato con un aperitivo “in punta di dita”
Volevo essere una Nizzarda… fresella con uovo di quaglia, datterino confit, tonno scottato, scarola riccia cruda.
Antipasto: triglia in camicia di guanciale, schiacciata di fave e le sue cimette, croccante spinacino e chutney di pomodoro.
La prima triglòia me l’ha fatta assaggiare mio padre, che è mancato tanti anni fa. Oltre alla bontà del piatto, l’emozione mi ha assalito violentissima, come un’onda del amre che ancora il pesce emanava.
Per entrambi l’abbinamento è con Oltrenero Brut e Oltrenero Cruasè 2016 di Tenuta il Bosco.
Dopo l’antipasto siamo passati al “Cacio, pepe, ostriche e lime…il riso” ovvero un risotto con ostriche sgusciate, grattuggiata di lime e cacio e pepe. Che dire? Una poesia.
Sul risotto abbiamo cambiato vino e siamo passati a Opimio Cru Friuli Doc Acquileia di Tenuta Cà Bolani.
Dopo il riso siamo passati alla Pasta e Piselli: Pasta mista “Pastificio dei Campi” con piselli e pancetta affumicata, schiuma di provolone del Monaco, fermentato limone dell’orto e battuto di mazzancolle.
Piatto bellissimo, complesso, e con lo scenografico momento in cui il Maitre versa la schiuma del provolone con una brocchetta.
Abbiamo poi continuato con un secondo ” da chef” ovvero con un pesce non particolarmente pregiato come il cefalo, arrostito in plancia, con laccatura al teriaky su pop corn e insalatina di puntarelle. “Middine del mar nostro al teriaky su pop-corn e insalatina di puntarelle”: piatto ottimo, quindi.
In particolare in questo ho visto grande modernità e giovinezza di stile da parte dello chef Antonio Tecchia, chef a capo di una brigata di 8 persone, in un ristorante intimo come il Line, che può contare 40 coperti.
Uno chef dalla lunga esperienza, sia come docente e formatore che come chef in eventi di pregio, ma anche con i guizzi propri di una cucina che non si prende troppo sul serio ma non rinuncia a trattare le materie prime in maniera quasi filologica. Non a caso, oltre a una carta standard, il ristorante prevederà un menù del giorno dettato dal pescato fresco quotidiano.
Sul cefalo abbiamo bevuto un rosso: Cà bolani Sauvignon del 2016.
Cena di lusso anche par il servizio, per la mise en place informale ma impeccabile, per le luci riposanti ma luminose, i pani e i grissini fragranti e profumati.
Siamo quindi giunti al predessert senza accusare la minima stanchezza nè di palato nè di seduta. Predessert al cioccolato e caffè con gocce di lampone: mio marito ha temuto che fosse il “vero” dolce della serata e ha combattuto con sé stesso per farsene portare un bis.
Ma non era così: le acidità hanno ripulito il palato dai gusti ferrosi e salmastri per riportarci a una purezza che ci ha permesso di assaporare il “Dolce c’è” ovvero un dolce basato su tre consistenze di limone, proveniente dagli orti del San Cristofaro a sottolineare la ricerca e la valorizzazione del territorio e della sua bellezza, la vera chiave di lettura di un posto e di una cucina che si rispecchiano e si riflettono.
E prima di andare a casa abbiamo brindato con un Ferrari maximum demi-sec ai grandi successi di questo ristorante, il Line, che apre l’8 marzo e che sarà aperto tutti i giorni, a pranzo e cena, ad eccezione del lunedì.
Lasciatevi coccolare e fatevi guidare in percorsi degustativi che saranno ottimi senza essere inutilmente costosi, ma che vi faranno sentire convitati ad una tavola regale.