Food » I PRIMI 40 ANNI DI SOLOPIZZA

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Quando si tratta di me e dei miei amici, cerchiamo di dire che i 40 anni sono i 20 bis. Un pò è vero: ci spinge una nuova voglia di divertirci e vogliamo cercare di non pensarci perchè 40 anni ci sembrano davvero tanti. E infatti lo sono, con il bagaglio di esperienze che si sono accumulati: per questo i 40 anni di un’attività famosa come SoloPizza vanno festeggiati alla grande, come faremo noi martedì 19 febbraio alle 20,30 nella storica sede di via Medina. 40 anni sono già una garanzia per una pizzeria in un territorio competitivo come Napoli ma Solopizza è un brand che mi ricordo da quando mia mamma lavorava proprio in via Medina e mi ci portava. Per questo, seguitemi. Sarà un piacere raccontarvi di questa bella festa! solopizza40

1979-2019: Solopizza, storico brand e ambasciatore della pizza napoletana, festeggia i suoi primi 40 anni con un nuovo look sempre condito di tradizione. Nuovo locale, nuove pizze firmate dal maestro pizzaiolo Ciro Buonomo, nuovo menù trattoria. Un pezzo di storia di Napoli fatto di ingredienti genuini, passione, tradizione e accoglienza. E la pizzeria di via Medina 55 per celebrare il traguardo dei 40 anni di successi si è fatta più bella: restyling del logo, nuovi colori blu e giallo e soprattutto nuove pizze accanto a quella “a ruota di carro” e a quelle della tradizione, dove spicca la “Solopizza 40” con mozzarella di bufala, pomodorini gialli e rossi, provolone del Monaco, basilico fresco e un servizio di trattoria e friggitoria. Alla fine degli anni ’70 c’erano undici locali Solopizza sparsi in tutta Italia: quattro a Napoli (in corso Vittorio Emanuele, via Manzoni, via Luca Giodano e via Medina), tre a Milano, uno a Ischia, uno a Cagliari, uno a Roma e uno a Sorrento. Il primo maestro pizzaiolo del marchio Solopizza è stato Mario Abate, a cui sono seguiti: Francesco Uccello (‘0 re), Massimo Esposito (Puffetto), Andrea Castiglione, Alfredo Capoccelli, Claudio Santella, Carmine Magistri (Cammello), Salvatore De Angelis (Zombino) e Gaetano Genovesi. Nomi che hanno fatto la storia della pizza napoletana e che hanno contribuito a creare l’arte del pizzaiolo diventata patrimonio Unesco. Oggi, l’erede di questi grandi pizzaioli, che lavora nella sede storica di via Medina, è Ciro Buonomo. “Scelgo con cura gli ingredienti uno a uno – spiega Buonomo, 52 anni, che ha iniziato a 13 anni accanto al padre a impastare e infornare – e gioco tutto sul bilanciamento di sapori semplici: mozzarella di bufala, pomodoro fresco, olio e basilico. Una delle mie pizze preferite è infatti la Marinara, con la passata di pomodoro fatta in casa e l’origano fresco. Più è semplice una pizza e più ci vuole maestria per renderla unica. La nostra pizza è quella tradizionale a ‘ruota di carro’, come la chiamava mio padre, una pizza sottile e friabile, con una lievitazione di 48 ore”. Tradizione e innovazione. Sfogliando il menù ecco che fanno capolino anche pizze complesse e corpose, come la 12 gusti, che il cliente può scegliere uno a uno o “La profumata”, una margherita con rucola cotta, specialità della casa o ancora la “Merenna napoletana” ripiena di provolone del Monaco, mozzarella e speck. Tra le pizze più gettonate la “Don Alfonso” con pomodoro, provola, chiodini e salsiccia, dedicata ad Alfonso Brancaccio, anima del locale da 40 anni. “Una delle pizze intramontabili è anche la pizza a farfalla – spiega il direttore di sala Rocco Petrone – una pizza ripiena, che nei quattro angoli nasconde un cuore dolce amaro di friarielli e uno piccante di salsiccia e ricotta, al centro pomodorini e mozzarella, con una fetta di prosciutto per dare sapore ad ogni morso”. Ad affiancare Buonomo nella nuova Solopizza, ai fornelli c’è il cuoco Francesco Sarnelli, 50 anni, che propone una cucina napoletana come quella fatta in casa: gnocchi alla sorrentina, paccheri con il ragù, rigatoni alla siciliana. Imperdibile il “cuoppo” di frittura all’italiana bollente, croccante e profumatissimo. La storia si rinnova nella pizzeria di Via Medina: Solopizza è un nome e un punto di riferimento per tutti i napoletani, per i turisti che arrivano al porto, per i giovani della movida, per chi lavora nella City e in particolare per quella generazione che è stata adolescente negli anni ’80-’90, che usciva per la prima volta a mangiare la pizza da sola con i compagni di classe.

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