#Terradifuoco » #terradifuoco, terra d’amore

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Se sei un bambino campano, probabilmente il primo cibo che hai assaggiato è stato una mela annurca grattugiata. Lo svezzamento avviene generalmente partendo dalla frutta, come i pediatri consigliano e le madri di ogni tempo sanno: l’annurca è una delle mele più nobili, più digeribili, più profumate. Si riserva ai bambini, come cosa buona. E’ stato così per me e anche per mio figlio, due anni fa.

Oggi le cose sono cambiate: le notizie di inquinamento delle nostre terre, dovute al mancato smaltimento dei rifiuti si susseguono e si sommano, i dati si accavallano, senza riuscire a capire quanto e cosa sia definitivamente compromesso, quanto sia pericoloso e in che maniera. Distinguere l’allarme dall’allarmismo, individuare le diffamazioni e la cattiva informazione è difficile. La Terra dei Fuochi è una psicosi tangibile, che si avverte nelle facce preoccupate di chi fa la spesa al supermercato ma soprattutto al mercato.

Eppure, la gente della Campania non può sopportare che, dopo il capitale umano, sia distrutto anche quello culturale: questa Terra ha avuto tanti momenti bui, e altrettanti Rinascimenti. Ogni ripresa è passata dall’Arte, dal recupero di un immenso patrimonio storico e artistico, di cui anche il modello alimentare è parte: la Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’Umanità per l’Unesco, è nata dall’osservazione del medico americano Ancel Keys dei positivi effetti salutari dell’alimentazione cilentana. I prodotti tipici, le ricette tradizionali, le specialità esportate in tutto il mondo, uniche e spesso irripetibili, sono un’enorme risorsa da preservare e valorizzare. Soprattutto, sono una delle ultime rimaste in queste nostre terre martoriate dai fuochi della spazzatura, dai fuochi che hanno distrutto Città della Scienza, dai fuochi che erodono ogni giorno un pezzo della nostra Storia, ma soprattutto del nostro futuro.

Eppure il Fuoco è anche un valore positivo, non solo distruttore, ma costruttore: ripara dai pericolo, ha potere aggregativo, permette di cuocere e mangiare i frutti della terra. Non a caso, esso è il simbolo di tanti riti religiosi, ma anche ludici (come le Olimpiadi) e viene denominato “sacro” quando indica una spinta creativa che porta all’Arte. Se chiudo gli occhi e penso alla mia Terra, dalla Solfatara al Vesuvio, da Vietri a Pollica, dal Lago Laceno alla piana di Caiazzo, da Capri a Castellammare, da Sant’Agata dei Goti a Padula, io vedo una terra calda, ospitale, colma d’arte, di cose buone, di gente vicina. Vedo, insomma, una Terradifuoco, un fuoco buono, che nutre e protegge. Una terra d’amore.

Ed eccoci quindi a febbraio di quest’anno, quando ho raccolto lo spunto di Teresa, e, insieme a un esperto come Giustino, abbiamo avviato questa avventura chiamata, appunto, #terradifuoco. Cos’è? E’ un concorso, certo, con premi e giuria. Ma non è solo questo: è la voglia di fare comunità, di raccontare i prodotti e le storie, i luoghi e le ricette che compongono questa Terra. Per questo non è nato un sito, o una pagina, ma un gruppo Facebook che conta già 100 membri: https://www.facebook.com/groups/terradifuoco/

Circa 20 anni fa Fondazione Napoli Novantanove riuscì attraverso “monumenti porte aperte” e “la scuola adotta un monumento” a guidare (l’ultima) rinascita napoletana: nel nostro piccolo, anche noi vorremmo “adottare un prodotto” nell’ambito delle tipicità campane.

Per farlo, c’è bisogno di essere in due: produttori e fruitori, chi il prodotto lo fa, e chi lo mangia. C’è bisogno di avere “porte aperte” nelle fabbriche e nelle produzioni, per dimostrare che si lavora con coscienza, tutelando la qualità, e porte aperte nelle case per ascoltare senza pregiudizi.  Insieme, intessendo un racconto d’amore, possiamo rivendicare le risorse e provare a proteggerle meglio. Solo con la consapevolezza e la conoscenza si può avere rispetto e cura. Noi, iniziamo da qui.

Da domani, in questa sezione #terradifuoco ospiterò interviste a nutrizionisti, docenti universitari, esponenti dei Consorzi, personalità campane o anche solo simpatizzanti campane. Ascolterò la voce dei produttori, attraverso Di Testa e di Gola e quella dei blogger con Scatti Golosi. L’obiettivo è quello di divertirci, di stare idealmente insieme intorno ad un fuoco, aprendoci al mondo e provando a costruire un racconto, un percorso, una storia.

Ciascuno è benvenuto: per intervenire, contattatemi qui o sulla casella mail dell’iniziativa: contesterradifuoco at gmail.com

credit photo with special thanks: Cuochi di carta

 

 

2 risposte a #terradifuoco, terra d’amore

  1. Noodloves.it scrive:

    State portando avanti davvero un’ottima iniziativa, complimenti! :)
    P.S. Spero ti faccia piacere sapere che ti ho assegnato un premio, The Versatile Blogger Award :)
    Se vuoi, a questo indirizzo trovi la premiazione: http://noodloves.it/the-versatile-blogger-award/

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