Tv » Sex Education Show: il sesso in tv

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Avevo pensato di parlare della nuova trasmissione di Fox “Sex Education Show“, in onda alle 22,45 su FoxLife (canale 114 di Sky), cominciando con la tiritera che sesso&tv è un binomio che funziona poco. Potrei quindi ricordare che solo Loveline di MtV ha avuto buone punte di ascolto ed è stata una trasmissione ben costruita, mentre tutti gli esperimenti passati (da Lezioni d'amore di Giuliano Ferrara a Capriccio di Alba Parietti, entrambi su reti Mediaset) hanno fallito.

E invece comincio subito col dire che Sex Education Show è scritto da una ex-sceneggiatrice cine-tv, Cristiana Farina, oggi produttrice per Maddol, una società di produzioni televisive che si dedica a programmi-novità “Cerco casa…” per Real Time come e che sta preparando l'atteso “Tamarreide“. La Farina mi era già piaciuta in altre cose, come “Amiche mie” (una fiction che prendeva a modello le serie americane, calando le protagoniste, tra citazioni cinematografiche e di attualità nella realtà milanese, sottovalutata e sospesa per poco audience) ed era stata anche sceneggiatrice del film “Melissa P.” Questa tendenza alla scrittura  “sceneggiata” si vede: le parti girate in esterno sono ben strutturate, montate con tagli veloci e trovate scenografiche di appeal, dalla papera rossa gigante sul Tevere del promo, al Lettone. Il programma viaggia su tre linee narrative: quella da docufiction, basata sulle “esperienze in prima persona”, quella delle interviste e il dibattito in studio. Le tre linee sono intrecciate e legate dagli argomenti, diversi per ogni puntata: quelli del pilot dell'altro giorno sono stati il sesso tantrico e i preservativi.

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La prima linea (filmati in esterna) è simile all'altro programma condotto dalla Palmieri (I viaggi di Nina) ed è docufiction, intervallata

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anche da brevi inserti di grafica e voce fuori campo.

In questa parte, il programma dà il meglio di sé: Nina è convincente mentre prova biancheria intima, si sottopone ad una dolorosa depilazione brasiliana (tortura a cui tutte noi ci siamo sottoposte almeno una volta nella vita!), mostra filmati porno ad ignare signore. La faccia ironica e divertita della conduttrice è spesso un buon contrappunto ai volti timidi e tesi di alcuni intervistati, dagli adolescenti alle signore anziani, e soprattutto sdrammatizza i “consigli per gli esperti” che in questa prima puntata erano ad opera di un'urologa. Comunque la parte delle interviste sul Lettone alle cosiddette “persone comuni” è già più incerta; nelle due piazze di Torino e Lecce so sono susseguiti giovanotti, ma anche signore “veraci” e anziani, chiamati in causa sui temi della puntata.

Ma la parte peggiore in assoluto è quella in studio: lì si perde tutta l'ironia che contraddistingue la trasmissione, riproponendo un'arena televisiva fuori tempo massimo. Sembra di vedere Daria Bignardi in qualche trasmissione di una decina d'anni fa!

Se mi chiedessero cosa penso del programma, da appassionata teledipendente, direi che il programma è innovativo, ironico e divertente; riesce a farsi seguire, almeno dal pubblico giovane a cui è rivolto, anche se la durata di 45 minuti non aiuta, le parti in studio irritano ed alcune fasi della conduzione ricordano (per quantità di faccette) la D'Urso dei programmi peggiori.

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