Tv » Ale contro tutti

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Io sky non ce l’ho, ma Alessandro Borghese lo seguo dai tempi del mitico “Cortesie per gli ospiti” e del più recente “Cucina con Ale“, quindi non potevo perdermi il nuovo “Ale contro tutti“.

Il programma va tutti i giorni su Sky, ma io lo vedo in replica su Cielo, la domenica alle 18,30,

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in un orario sonnacchioso come ieri, spaparanzata sul divano, o il mercoledì sera al posto di Masterchef (di cui speriamo di vedere in chiaro la seconda edizione).
Com’è?
Come tutti i programmi sky: confezione patinata e bellissima, ottimo montaggio, prednisone side effects bella grafica, buoni tempi. Tuuta questa cura nella preparazione non sempre corrisponde ad altrettanto risultato nel sapore: il programma ha ritmo, un’idea originale e tante buone ricette ma non funziona al 100%.

Perchè?

Perchè è forzato in almeno due cose: il personaggio Ale e la giuria.

La parte in cui Ale chiede ai concorrenti di commentare il loro piatto con una canzone, per esempio, è finta, preparata e stucchevole, come i siparietti in cui lui per forza vuole dimostrarsi “giovane, bello (!!??) rockettaro e imbattibile” (come recita anche il claim della sigla). Diciamo che non voglio fare la sorellina povera di Aldo Grasso, ma secondo me Borghese potrebbe evitare di fare Borghese: ormai sembra di assistere all’imitazione di Rds. Diciamo che in altri programmi era più naturale e quindi più piacevole. (Borghese mi dà l’idea di Rugiati, ma all’inverso: tanto il primo è secondo me simpatico di suo ma sta diventando antipatico in tv, tanto il secondo è antipatico di suo ma a Cuochi e Fiamme ha trovato una sua dimensione e risulta gradevole).

Ma quello che proprio non funziona in questo programma è la giuria: già le giurie stanno diventando antipatiche tout court, visto che sono onnipresenti in tutti i talent o pseudo tali, ma se proprio le vogliamo inserire

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dovrebbero avere almeno appeal.

Questa è invece inspiegabilmente formata da abbonati sky a-comunicativi e, ancor peggio, da terribili banbini modello “Io canto”, anzi modello “Cracco dei piccoli”. Sono saccenti, insidiosi, arroganti e soprattutto ridicoli: quale bambino di 10 anni direbbe frasi del tipo “la freschezza del piatto”, “il retrogusto un pò acidulo”, “l’armonia dell’impiattamento”?? (e soprattutto se questo bambino dicesse davvero queste frasi sarebbe ancora un bambino?). Questi bambini non si possono proprio guardare e la scelta di appiopparli nel mezzo di un programma di cucina che pure ha dei meriti è originale, ma nel complesso pessima. Poteva essere vincente se i bambini avessero fatto i bambini, fossero stati buffi, ingenui, irriverenti come sanno essere i bambini. Ma bambini-mostri, no, non ne vogliamo.

Io guardo il mio piccolo sul divano e penso con terrore che se diventa così non solo non mi abbono a Sky, ma non cucino proprio più!

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